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In questo volume, così come in quello precedente (Nord e Sud), si è voluto porre l'accento in primo luogo sulle differenze territoriali all'interno del sistema italiano di welfare, qui interpretato come espressione di un più generale modello mediterraneo sud-europeo. Le principali specificità di questo modello sono individuate nella prevalenza dei trasferimenti monetari rispetto alla fornitura diretta di servizi e in un peso più che proporzionale delle pensioni rispetto ad altri benefici. Viene messo anche in luce il suo carattere meritocratico o "lavoristico", per cui i soggetti beneficiari di molte politiche non sono i cittadini ma in generale i lavoratori (che pagano contributi), sebbene vada registrata l'evoluzione del modello in senso universalistico per alcuni ambiti delle politiche sociali (soprattutto nella sanità). Si sottolinea infine la presenza in tutti i paesi di uno squilibrio tra beneficiari forti e beneficiari deboli e di un welfare mix, di un intreccio tra ruolo dello Stato, del mercato, del terzo settore e della famiglia, fortemente sbilanciato a carico di quest'ultima.